Dal 20 ottobre il percorso espositivo dell’Acquario di Genova si arricchisce di un nuovo terrario e di quattro nuove specie di testuggini, tartarughe e iguane del Madagascar
La nuova vasca si trova all'interno della Grande Nave Blu, nel cuore dell’area dedicata all’isola africana e alla conservazione della biodiversità. È situata di fronte alla laguna del Madagascar, che riproduce le scogliere coralline malgasce, e rappresenta l’ambiente costiero della parte Sud-occidentale dell’isola, dove esistono grandi spiagge, alle cui spalle si trovano tipiche ed esclusive foreste spinose, oltre che, più nell’interno, enormi baobab.
Quest’area è un ambiente unico al mondo in quanto ospita animali e piante esclusivi; per le piante esiste addirittura un’intera famiglia, le Dideracee, dette “alberi piovra” per la forma che assumono da adulti.
Ospiti della vasca sono cinque esemplari di testuggine aracnoide comune (di terra) (Pyxis arachnoides), due esemplari di tartaruga elmetto (d'acqua dolce) (Pelomedusa subrufa), una coppia di Iguane Malgasce dalla coda spinosa (Oplurus fierinensis) e una coppia di Iguane Malgasce dalla coda maculata (Oplurus quadrimaculatus). Nei prossimi mesi, la vasca sarà arricchita con altre specie, tra testuggini, gechi, lucertole e camaleonti, tutte endemiche del Madagascar.
Il nuovo terrario, così come l’intera area espositiva del Madagascar, è il risultato di un pluriennale progetto di ricerca dell'Acquario di Genova e della sua Fondazione che ha portato alcuni biologi a partecipare a diverse spedizioni nell'isola africana; il suo scopo è di studiare alcuni tra gli ambienti più spettacolari e minacciati di questa “Isola continente”, oltre che diverse specie di rettili e anfibi. In una di queste spedizioni, è stata anche scoperta una nuova specie di camaleonte.
Nell’ambito di questa ricerca, iniziata nel 1995 con un primo studio sullo status di questa specie nel Madagascar sud-occidentale, è stata condotta un’attività sperimentale di riproduzione della rara Pyxis aracnoides; si tratta di una specie di testuggine a fortissimo rischio di estinzione (appendice 1 CITES) mai riprodotta in ambiente controllato prima delle ricerche dei biologi dell’Acquario. Quest’attività ha portato allo sviluppo di un protocollo di riproduzione che sarà importantissimo per la conservazione di questa specie.
Il Madagascar è un territorio unico al mondo: rimasto isolato dal continente africano per milioni di anni, ha sviluppato una straordinaria diversità di habitat e di specie animali e vegetali che vivono esclusivamente nell’isola (endemismi). Tale biodiversità è fortemente minacciata a causa del forte degrado di alcuni ambienti, causato a sua volta da uno sfruttamento non sostenibile delle risorse naturali da parte della popolazione locale. Per questi motivi, l’Acquario di Genova e l’Università di Antananarivo, sin dal 1995, sono legati da una convenzione di collaborazione per sviluppare azioni di conservazione attiva delle specie e degli ecosistemi, comprendente anche ricerche per lo sviluppo di protocolli di riproduzione per le specie minacciate ed assistenza scientifica ai ricercatori Malgasci.
In linea con la missione dell’Acquario, lo scopo del nuovo terrario è sensibilizzare ed educare il grande pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici, attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat. Nello specifico, la visita al terrario consente al pubblico approfondire la propria informazione sul Madagascar e, più in generale, sulla minaccia di estinzione di tartarughe e testuggini, tema portante della campagna internazionale Shellshock.
Promossa dall’Associazione Europea di Zoo e Acquari (EAZA), Shellshock ha l’obiettivo di combattere la minaccia di estinzione di questi rettili, che vivono sulla terra da 250 milioni di anni e si distinguono in 272 specie differenti; 8 di esse sono estinte o estinte in natura, 25 fortemente a rischio, 46 in pericolo, 57 vulnerabili.
L’Acquario di Genova ha aderito alla campagna con diverse iniziative, tra le quali la raccolta fondi attraverso la vendita di oggetti tematizzati nel nuovo Gift Shop della Nave Blu (il 5% degli incassi è devoluto alla campagna), gli eventi di raccolta fondi, quali la partecipazione del pubblico alla liberazione di Caretta caretta dello scorso 24 settembre e la campagna di informazione e di sensibilizzazione al pubblico: infatti i visitatori dell’Acquario possono contribuire alla campagna con un’offerta libera nell’apposita urna posizionata lungo il percorso espositivo della struttura genovese, accanto al nuovo terrario.
Oltre alle specie ospitate nella nuova vasca, l’Acquario di Genova è da anni impegnato in diversi progetti e azioni che riguardano alcune specie di tartarughe e testuggini:
- lo studio e la conservazione di una tartaruga palustre (Emys orbicularis ingauna) originaria dell’area albenganese e descritta come nuova sottospecie proprio dai biologi dell’Acquario;
- l’ospedalizzazione di Caretta caretta o altre tartarughe marine in difficoltà in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e nell’ambito di un più ampio progetto del Centro Studi cetacei;
- la gestione ed il mantenimento di Chelonia mydas importate illegalmente, confiscate e affidate all’Acquario;
- l’organizzazione di una mostra permanente a La città dei bambini e dei ragazzi per insegnare anche ai più piccoli la storia della tartaruga della Florida (Trachemys scripta) comunemente venduta nei negozi come cucciolo e poi abbandonata negli stagni e nei fiumi una volta cresciuta; questa esposizione sottolinea l’impatto ambientale negativo che questi abbandoni comportano sulla tartaruga palustre nostrana (Emys orbicularis).
Fonte Acquario Genova