In sei lingue,
Guida alla maternità libera e responsabile
Da Comune di Roma e Stranieri in Italia un vademecum gratuito per le donne immigrate. Consigli e spiegazioni per chi vive lontano dal proprio Paese uno dei momenti più importanti della sua vita.
In sei lingue
Guida alla maternità libera e responsabile
Da Comune di Roma e Stranieri in Italia un vademecum gratuito per le donne immigrate. Consigli e spiegazioni per chi vive lontano dal proprio Paese uno dei momenti più importanti della sua vita
ROMA - "Sono incinta e non ho un permesso di soggiorno, quali sono i miei diritti?". "E se non potessi allevare mio figlio"? "Non voglio un figlio, cosa posso fare?"
La "Guida alla maternità libera e responsabile" risponde ad alcune delle domande che potrebbe porsi una donna straniera che vive nel nostro Paese uno dei momenti più importanti della sua vita. Pubblicata da Comune di Roma e Stranieri in Italia, accompagna la lettrice con consigli e spiegazioni in sei lingue (italiano, inglese, spagnolo, romeno, albanese e arabo), informandola sui diritti e le scelte che le offre la legge italiana.
È un percorso che inizia prima del concepimento, con un approfondimento sui principali metodi contraccettivi e una guida alla scelta di quello più adatto alle proprie esigenze, e che entra nel vivo quando la donna che scopre di essere incinta si trova davanti a tre scelte: allevare un figlio, affidarlo ad altri o non farlo nascere.
La guida spiega come viene tutelata ogni madre, attraverso l' assistenza medica gratuita, le garanzie sul lavoro e gli interventi di sostegno economico. Grande attenzione è riservata ai diritti delle donne straniere irregolarmente in Italia, che non posso essere espulse e diventano anzi titolari di uno speciale permesso di soggiorno per gravidanza.
A chi non può o non vuole allevare un figlio vengono illustrate le strade dell'adozione e dell'affidamento, che potranno garantire comunque al bambino l'affetto di una famiglia. La guida parla infine dell'interruzione volontaria di gravidanza, spiegando con chiarezza come è regolamentata e a quali strutture può rivolgersi una donna che ha deciso di abortire.
"Anche se in generale negli ultimi anni in Italia il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza è diminuito, sappiamo che è proporzionalmente aumentato tra le donne immigrate. Troppo spesso la cronaca riporta inoltre i casi di donne che, lontane dalle loro famiglie rimaste in patria, arrivano a gesti estremi per disinformazione" dice Franca Eckert Coen, consigliera delegata del Sindaco alle Politiche della Multietnicità. "Ci sembrava importante una guida in più lingue sulla prevenzione, volevamo spiegare cosa dice la legge italiana riguardo alla maternità consapevole, che vuol dire decidere di abortire o decidere di partorire pur sapendo che si può lasciare in ospedale il proprio figlio, che verrà regolarmente adottato ed accudito".
"In Italia arrivano spesso donne che non conoscono i loro diritti, e questa ignoranza mette a repentaglio la loro salute e quella del bambino. Uno strumento come questo può essere quindi utilissimo, specialmente perché parla la loro lingua" commenta Souad Sbai, presidente dell'Associazione delle Donne Marocchine in Italia (ACMID). "Immaginate cosa vuole dire entrare in ospedale per chi arriva da un paese dove il parto è un evento molto intimo, vissuto in famiglia e solo tra donne. La guida può aiutare anche a superare questo shock".
"Stranieri in Italia ha già stampato 30mila copie della 'Guida alla maternità libera e responsabile' - spiega Federica Gaida, curatrice del progetto. Ora verranno distribuite gratuitamente presso Asl, consultori, municipi, biblioteche e nei punti di ritrovo più frequentati dalle donne straniere".
http://www.stranieriinitalia.it
(24 gennaio 2006)